martedì 29 marzo 2016

Mi casa es tu casa/ The taste of silence

Ci sono silenzi pieni di parole, che parlano al cuore più di ogni altra cosa, silenzi carichi di significato, belli, caldi, che non smetteresti di ascoltare mai. Poi ci sono i silenzi vuoti, gelidi, delle distanze e delle incomprensioni, quelli della noia e del "vorrei essere ovunque, ma non qui"; silenzi che fanno riprendere fiato o che il fiato lo tolgono, per quanto sono intensi... Silenzi di preghiera, che ti portano così vicino a Dio da poterlo guardare negli occhi.
E infine ci sono i silenzi da degustazione: quelli necessari per prenderti il tempo di gustare una cosa buona, sentirla in bocca e farne arrivare il gusto al cervello ed attivare tutti i centri del piacere. Io li chiamo "cibi da meditazione" e il cioccolato è sicuramente al primo posto di questa lunga lista...
La mousse che vi propongo non è buona...di più. Ed è furbissima. E veloce. E così cremosa, che vorrete meditarci su molte volte ;)


INSTANT CHOCOLATE MOUSSE CON CUORE UBRIACO
di Nigella Lawson, ispiratami dal genio raffinato di Arabafelice

Ingredienti per 4-6 porzioni

150 g di mini marshmallows (o marshmallows normali tagliati in due)

50 g di burro morbido

250 g di cioccolato fondente al 70%

60 ml di acqua molto calda

284 ml di panna fresca da montare

2 cucchiai di rum chiaro

Per il cuore ubriaco: 
Qualche biscotto alle spezie (tipo i Pepparkakor dell'Ikea)
rum

Preparazione


Mettere il burro, i marshmallows, il cioccolato a pezzetti e l'acqua calda in un pentolino su un leggero bagnomaria e, mescolando delicatamente, far sciogliere il tutto e amalgamare bene.
Mettere da parte e far intiepidire.
Montare la panna ben fredda con i due cucchiai di rum e incorporarla poco alla volta al composto di cioccolato, mescolando dal basso verso l'alto, per non smontare il tutto.
Sbriciolare un biscotto sul fondo di ogni bicchiere o coppetta, bagnarlo con un pochino di rum e versarvi sopra la mousse. Decorare con un ciuffetto di panna. Servire subito o tenere in frigo, fino al momento di gustarla. Se conservate i bicchieri di mousse in frigo, tirateli  fuori una mezz'ora prima di mangiarla, in modo da farla ritornare cremosa.




martedì 22 marzo 2016

Viva il fai da te! | Una giornata/casa creattiva


Nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito o inventato se non per uscire letteralmente dall’inferno
(Antonin Artaud, attore e drammaturgo)

Ho sempre avuto la passione per la creatività, e da qualche anno con un paio di amiche mi occupo di realizzare piccoli lavori creativi a tema, da vendere per raccogliere fondi a favore delle attività di volontariato locale (scuola dell'infanzia, scuola primaria, oratorio o parrocchia). 
Ci divertiamo a cercare nuove idee e a provare a realizzarle, sperimentiamo, pasticciamo qualche volta ci escono delle cose "bruttarelle" e altre abbiamo un successone, ma cerchiamo sempre di unire l'utile al dilettevole. 


Adatta la tecnica all’idea, non l’idea alla tecnica
(Bill Bernbach, pubblicitario)

Per noi creative con budget all'osso le fiere creative sono un misto tra il paese dei balocchi e la manna dal cielo, perché - se si fa molta attenzione - si possono trovare materiali ad un costo più accessibile rispetto ai negozi locali e allo stesso tempo riempirsi gli occhi di colori e di idee.
Qualche giorno fa il nostro trio è partito alla volta di Bergamo Creattiva, dove siamo andate alla caccia di gomma crepla a buon prezzo per realizzare i nostri cestini pasquali e abbiamo trovato gomma crepla in quantità, ma anche stampini e tessuti e pinze da gioielleria, insomma al solito ci siam fatte un po' prendere la mano...

E poi, vuoi che tre amiche creative possano resistere alla tentazione di un corso gratuito? appena arrivate ci siamo buttate sullo stand dello sponsor che offriva un minicorso sulla decorazione della tavola con materiali poveri o di riciclo e qui il mio pensiero è volato alle mie splendide colleghe e alla nostra "casa a modo mio"... :)

Questo è quello che ci ha proposto la simpatica banchiera-creativa del minicorso:



Io ho reinterpretato a modo mio, realizzando un portaposate e un segnaposto. Volete sapere come?

     FIORI A TAVOLA!     

Materiale occorrente

  • Carta velina (ma potete sbizzarrirvi con qualsiasi carta leggera, anche di riciclo) 
  • Sacchettini di carta (se avete pazienza potete crearveli, io li ho chiesti a un'amica negoziante) 
  • Fustellatrice con pannellino per embossing puntinato e fustella loto (ma i fiori si possono con tanta pazienza ritagliare a mano)
  • Colla stick

I FIORI SEGNAPOSTO

Ritagliare nella carta velina i fiori e i relativi centri, indicativamente cinque sagome per ogni fiore finito


Incollare con una punta di colla stick al centro cinque fiori dello stesso colore, avendo cura di sfalsare i petali uno sopra l'altro, dopodiché arrotolare su se stesso il centro e inserirlo con un po' di colla nel buchetto al centro del fiore
(in questi casi la collaborazione dei figli minorenni è fondamentale :D)

A questo punto non vi resta che sagomare il fiore sollevando verso il centro i gruppi di petali, anche stroppicciandoli un po'.
IL PORTAPOSATE

  • Passate la parte bassa del sacchettino nella fustella apposita per embossare (va bene anche se ne fate 2 x volta)
  • Incollate due fiori di diverso colore sovrapposti con i petali sfalsati nella parte non fustellata, decorate con nastrino in tinta e voilà!
Ecco pronta la vostra tavola in fiore, adatta ad accogliere gli amici in una giornata all'insegna del buon cibo e delle buonissime chiacchiere!
Buon appetito e alla prossima puntata con il fai da te! 

giovedì 17 marzo 2016

Le interviste | Francesca e il suo Mondo Nuovo

È da un po' che non facciamo due chiacchiere con qualcuno, vero?
Oggi però vi facciamo una sorpresa e vi parliamo di una donna che non in molti conoscono ma che merita tutta la nostra ammirazione e tutto il nostro entusiasmo per quello che sta costruendo, un passo alla volta: Francesca, aka ilgattonero e il suo blog Il mio Mondo Nuovo.
Di lei e con lei parleremo tanto prossimamente, ma intanto vogliamo presentarvela per benino con le nostre 5 domande rituali, pena obbligata per poter entrare nella nostra casaamodomio:


Ecco Francesca! (e il suo gatto)
Ciao! Chi sei? Cosa fai?
Ciao, sono Francesca: 36 anni, un marito, due figli, una laurea in ingegneria ambiente e territorio appesa al muro, Coltivatore Diretto per scelta, creativa multi-potenziale nell’animo.
Ovvero, dopo la laurea e dopo aver lavorato tre anni come ingegnere ho scoperto le gioie della maternità a tempo pieno grazie a un datore di lavoro che ha pensato che una impiegata incinta non fosse più un valore aggiunto della sua ditta e ha deciso di fare a meno di me. Una volta a casa ho visto che potevo dedicare il mio tempo libero a ciò che fino a quel momento avevo mantenuto solo come hobby ovvero la creatività. Inoltre, tre anni fa mio marito ed io abbiamo dato il via al progetto “Trasferiamoci a vivere in campagna” e da lì è partita l’avventura che ci ha portati a vivere nella nostra attuale casa.

Come Abiti? Voglio dire, come vivi, come è fatta la tua giornata tipo in rapporto alla casa dove abiti?
La casa ha un grande ruolo nella mia giornata perché, non facendo un lavoro d’ufficio, trascorro molto tempo tra le mura domestiche. La mattina i bambini sono a scuola e io ne approfitto per svolgere rapidamente qualche faccenda per mantenere una parvenza di ordine e poi dedicarmi alla mia vita creativa. A seconda del momento e del progetto che sto svolgendo scrivo, dipingo, cucio, lavoro a maglia o all’uncinetto.
Un ruolo importante lo ha anche il terreno intorno alla casa: tra ottobre e novembre ci sono le olive da raccogliere, a gennaio e febbraio gli ulivi da potare, da marzo si comincia con l’orto. E nel frattempo le galline, le oche e i cani cui badare quotidianamente.

Qual è il pezzetto di Casa che vivi di più, quello in cui ti senti più te stessa?
Non ho una stanza preferita, ogni angolo della casa ha una sua funzione e un momento che mi trovo a dedicargli durante il giorno. Ci sono però alcuni angolini speciali: la mia scrivania, vicina a un’ampia finestra che dà sull’ingresso della casa e dalla quale entra tantissima luce; il tappeto in fondo al nostro letto, sul quale ogni tanto mi rilasso facendo dello yoga casalingo e un po’ di stretching; la poltrona allungabile in un angolo del salone, di fianco alla caldaia a pellet, l’ideale per rilassarsi leggendo un libro o lavorando all’uncinetto.

Il prossimo oggetto che toglierai dalla tua Casa e quello che aggiungerai. 
Oggetti da togliere non ne ho molti, abbiamo traslocato da relativamente poco e un trasloco è un’ottima occasione per liberarsi del superfluo. Il prossimo grande oggetto che vorremo far entrare nella nostra casa è una caldaia a biomassa per scaldarci sfruttando la legna e le potature del nostro terreno, per essere autonomi nella gestione delle risorse della nostra abitazione.

C'è una citazione, una frase famosa, una che hai coniato tu, che parli del tuo modo di vivere e di Abitare
Una frase di Cicerone mi era piaciuta molto e la avevo usata per creare dei segnalibri: 

“Una casa senza libri è come un corpo senz’anima”

In casa mia ci sono scaffali un po’ in tutte le stanze, belli pieni di libri che mi hanno accompagnato durante la mia vita.
Un’altra frase che mi rappresenta è 
“Home is where the heart is"
la casa è dove si trovano gli affetti: ho fatto il mio primo trasloco a tre anni e successivamente ho cambiato casa numerose volte a causa del lavoro di mio padre che ci ha portato un po’ in giro per l’Italia. Quando mi sono sposata sono andata a vivere nella casa di mio marito e infine abbiamo traslocato in campagna quindi quella in cui vivo è la ottava casa della mia vita. Avendo vissuto così non mi affeziono facilmente alle strutture, per me la casa è dove ci sono i miei affetti, indipendentemente dalla sua ubicazione.

***
È uscito il Jolly! Che fortuna, Francesca, hai a disposizione una domanda in più, per affrontare il tema del mese: marzo parla di silenzio, qui da noi, di ascolto. Tu come lo vivi? Come lo abiti, il Silenzio?

La mia casa è essa stessa il silenzio. Vivere in campagna significa vivere immersi nel silenzio. Ovviamente parlo di quando sono da sola  a casa, appena tornano i bambini da scuola il silenzio me lo scordo.
Ma se sono a casa da sola e non accendo nè tv nè radio, sono circondata dal silenzio: a quel punto bisogna fare uno sforzo per cogliere i rumori lontani, dal classico cinguettio degli uccellini al rustico canto del gallo, senza dimenticare i trattori di passaggio.

Il silenzio è pienezza, e come dice un detto zen 

"Non parlare se non sei sicuro di poter migliorare il silenzio"