mercoledì 22 novembre 2017

Viva il fai da te | Una fatina piccina picciò


Penso che le persone che non riescono a credere nelle fate, non vale la pena conoscerle.
(Tori Amos)

Visto che per questo mese siamo ancora in vena di magie, oggi vi spiego come realizzare una fatina tutta vostra, in gomma crepla o gomma eva.


OCCORRENTE
  • Nastrini o cordoncini anche di recupero
  • Ferro da stiro 
  • Colla a caldo 
  • Stampi Thikas miniature 
  • Pallina di polistirolo del diametro di 2cm e mezzo (io l'ho fatta con il tre e si fatica un pochino) 
  • Pallina di polistirolo o altro da circa 1 cm
  • Faccine in gomma crepla
  • Gomma crepla in tre colori di cui uno bianco o bianco glitter (ma anche come vi suggerisce la fantasia) e gli altri due abbinati tra loro



PROCEDIMENTO

Lo stesso procedimento vale per fare una fata più grande con gli stampi relativi, in quel caso serve una pallina da 3 e mezzo

Ritagliare dei quadrati leggermente più grandi dello stampo a forma di petali di rosa
Due quadrati di un colore e uno di colore diverso (io ho scelto il glitter in tono),
allo stesso modo preparate anche due quadrati chiari per corolla e ali;

nel frattempo scaldate il ferro da stiro e la colla

Scaldate i quadrati di crepla sul ferro da stiro, rigirandoli in modo che si ammorbidiscano uniformemente

inserite la gomma calda nello stampo e schiacciate bene con le dita lungo il perimetro;
procedete allo stesso modo con la crepla chiara e lo stampo farfalla e 
con il calice, che servirà per fare un colletto 

ritagliate lungo i contorni
ecco il risultato
riducete il diametro della faccina a due centimetri e mezzo e ritagliatela

preparate i capelli:
ritagliate un rettangolo lungo quanto la circonferenza della testa e alto

quanto volete siano lunghi i capelli piu due centimetri,
praticate dei tagli a distanza di tre quattro mm fino a due cm dal bordo
 
inseriteli tra due fogli di carta da forno e appoggiateli su una superficie adatta per stirare
(io uso un tagliere di plastica)

stirate per un paio di minuti

i capelli si arricceranno

scaldate la faccina sul ferro fino a quando non diventa semisferica
e incollatela ancora calda sulla pallina, adattandola con le dita

incollate i capelli sul bordo della faccina, inserendo sotto un nastrino per appenderla
che farete sporgere tra i tagli 


fate aderire la prima formina coi petali di rosa a una pallina 

procedete con i petali successivi, cercando di dare armonia al fiore


in un ritaglio già scaldato (quindi leggermente curvo) ritagliate una piccola frangetta e mettetela sul bordo dei capelli, per nascondere le giunzioni;
con un cordoncino create un cerchietto intorno alla testa 
Incollate la testa al fiore e aggiungete ali e colletto, io per il colletto ho usato solo le punte della corolla bianca 


Buona fatina a voi! :)




venerdì 10 novembre 2017

Leggere e Abitare | La traduttrice, Rabih Alameddine


Tiro fuori la bottiglia di vino rosso dalla vetrina della dispensa, mi verso un bicchiere, e la richiudo con il tappo ermetico, una meravigliosa invenzione per i single. Sistemo la mia cena sul tavolo della cucina rosso e giallo mentre fuori dalla finestra il lampione continua a funzionare. Rimuovo dal vaso al centro del tavolo i fiori morti, le foglie attorcigliate di iris secche, gettandoli nell'immondizia. Iris a dicembre inoltrato? Chi avrebbe pensato che fosse possibile una cosa del genere quarant'anni fa?
(La traduttrice, Rabih Alameddine)

Un'istantanea di vita. La vita di una donna sola.
Ed è anche questo che importa: Abitare vuol dire anche prendersi cura di sé quando si è soli, quando da soli si vive. 
Abitare è sistemare dei fiori colorati in un vaso, apparecchiarsi la tavola per cena, versarsi un bicchiere di rosso. Da bere soli. Ma ben accompagnati.
Dovremmo dedicare tempo e cura a noi, sempre.

venerdì 3 novembre 2017

Leggere e Abitare | Il guardiano del faro, Sergio Bambaren

Un posto da dove osservare il mondo...


Chiunque ad un certo punto della vita mette su casa. La parte difficile è costruire una casa del cuore. Un posto non soltanto per dormire, ma anche per sognare. Un posto dove crescere una famiglia con amore, un posto non per trovare riparo dal freddo ma un angolino tutto nostro da cui ammirare il cambiamento delle stagioni; un posto non semplicemente dove far passare il tempo, ma dove provare gioia per il resto della vita.
[Sergio Bambaren, Il guardiano del faro]